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Era da tempo che volevamo tentare la traversata. Alcuni di noi avevano esperienza di traversate in barca a vela, anche atlantiche, altri pure di traversate in aereo ma una traversata insieme non l’avevamo ancora fatta.
Le destinazioni potevano essere parecchie ma al solito abbiamo preferito andare verso un posto sicuro (la sicurezza!), bellissimo e dove si potesse passeggiare, fare un bagno (!) e mangiare bene. E dunque scegliamo PortRoz, poco sotto Trieste, un posto bellissimo e vicino a Piran, meraviglioso.
Rotta? Tutto dritto decollando da Fano sul mare fino a Pola, poi a sinistra seguendo la costa finché questa non gira e proprio li sotto c’è l’aeroporto di PortRoz. Poco più di un’ora in tutto. All’atterraggio l’accoglienza è a dir poco di alto livello e le hostess che ci danno il benvenuto (con la grappa locale!) ci aprono il “Pilot shop” – che contiene non poche chicche per piloti. E partiamo alla volta di Piran, una decina di minuti in taxi.
Lasciati al centro di Piran, una strana combinazione di architetture “mitteleuropee”, elegante e sobria allo stesso tempo, inizia la nostra passeggiata fin sopra la rocca e poi giù lungo la scogliosa riva del mare – c’è tempo per un caffè (Illy, che è un po’ un vicino di casa essendo triestino), un bagno in un’acqua cristallina, fresca al punto giusto, e poi il pranzo a bordo di una barca ormeggiata in porto: quale menu squisitamente sloveno è stato scelto dai nostri? Spaghetti alle vongole, una nota specialità istriana (!!!). E poi una bella passeggiata per digerire: in tempo per riprendere il taxi e tornare in aeroporto.
E qui una sorpresa: il Cessna non riparte perché … perché bisogna sempre leggere la check-list! E l’ultimo punto di quella check-list è uguale a quello delle automobili: spegni, spegni tutto. E non era stato spento tutto: batteria “a terra”. Ma niente di grave, possiamo comunque tornare: l’elettronica di bordo del Cessna non funzionerà ma tutto il resto è perfettamente a posto. Al posto del nostro Cessna, “numero 1” della formazione di volo, si sostituisce l’Astore che tiene le comunicazioni con gli enti di gestione del traffico aereo. E si torna a casa.
Una bellissima avventura, ancora una volta in piena sicurezza. E un magnifico pranzo!