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Quando scomparve durante il suo viaggio più ambizioso – quello che Amelia Earhart aveva sperato sarebbe stato un viaggio da record intorno al mondo – scatenò un mistero che rimane tale da oltre ottant’anni: cosa è successo?

All’alba dell’era dell’aviazione moderna, la corsa ai record di Amelia Earhart come pilota pionieristico l’aveva resa una celebrità internazionale. È stata la prima donna a volare in solitaria, senza scalo, attraverso gli Stati Uniti continentali e l’Atlantico, e la prima persona a volare in solitaria dalle Hawaii alla terraferma sul Pacifico. “Per lei scomparire era semplicemente impensabile”, si diceva sui giornali del tempo.

Il 2 luglio 1937, Amelia Earhart e il navigatore Fred Noonan decollarono da Lae, Papua Nuova Guinea, verso la fine del loro storico viaggio intorno al mondo. Avevano programmato di fare rifornimento a Howland, un’isola disabitata dove prima del loro arrivo erano state costruite una pista e una stazione di rifornimento, prima di volare a Honolulu e finire a Oakland, in California. Il mondo stava guardando. Earhart e Noonan sono decollati da Lae con un forte vento contrario. Gli operatori ascoltarono i messaggi radio di Earhart mentre volava attraverso il Pacifico verso Howland, mezzo grado a nord dell’equatore. L’Itasca della Guardia Costiera, di stanza vicino all’isola, stimò i loro progressi in base alla potenza delle trasmissioni radio.

La mappa del viaggio di Amelia Earhart

Gli ultimi messaggi erano arrivati ​​così forti che un operatore radiofonico aveva guardato al cielo, aspettandosi di vederla volare sopra di loro. Ma non si vedeva da nessuna parte.

Dopo 16 giorni, la Marina e la Guardia Costiera degli Stati Uniti terminarono le ricerche e il 5 gennaio 1939 Earhart fu dichiarata deceduta.

La maggior parte degli esperti che hanno studiato le ultime trasmissioni della Earhart si aspettavano di trovare la sua nave nel raggio d’azione dell’isola di Howland, ma in assenza di ritrovamenti erano emerse una serie di teorie: in uno scenario improbabile, Amelia Earhart sarebbe stata catturata da militari di forze ostili, in un altro sarebbe tornata segretamente negli Stati Uniti e avrebbe poi vissuto una vita tranquilla lontano dai riflettori e con un nuovo nome. In un terzo, era una spia.

Dopo mille ricerche infruttuose, qualcuno pensa di aver finalmente trovato un indizio sufficientemente credibile.

Tony Romeo, pilota ed ex ufficiale dell’intelligence dell’aeronautica americana, è l’ultimo di una serie di avventurieri a scandagliare l’Oceano Pacifico alla ricerca dell’aereo su cui Amelia Earhart stava volando nel 1937 quando, all’apice della sua fama, scomparve.

A dicembre del 2023 Romeo è tornato da una spedizione auto-finanziata con un’immagine sonar di un oggetto a forma di aereo appoggiato sul fondo dell’oceano. E’ convinto del fatto che si tratti del Lockheed 10-E Electra di Amelia Earhart e gli esperti sono incuriositi.

L’immagine sonar ottenuta dalla spedizione

Il luogo in cui Romeo ha detto di aver catturato l’immagine è “più o meno quello giusto”, dice la curatrice del dipartimento di aeronautica del National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution, e gli esperti di sonar che hanno visto l’immagine concordano sul fatto che sia sufficientemente insolita e quindi valga la pena di dare un’occhiata più da vicino.

Romeo e due dei suoi fratelli, tutti piloti, anziché fare come tutti coloro che li avevano preceduti, hanno cercato di immaginare la strategia di Earhart attingendo a indizi sulla sua direzione, posizione e livelli di carburante basati sui messaggi radio ricevuti da Itasca, la nave della Guardia costiera statunitense di stanza vicino all’isola di Howland per aiutare Earhart ad atterrare e fare rifornimento. Quindi hanno tracciato un’area di ricerca in base a dove pensavano che l’aereo fosse più probabilmente caduto.

La spedizione di Romeo è iniziata all’inizio di settembre da Tarawa, Kiribati, un porto vicino all’isola di Howland, con un equipaggio di 16 persone a bordo di una nave da ricerca. In uscite durate 36 ore ciascuna, il loro sommergibile senza pilota ha scansionato 5.200 miglia quadrate di fondale oceanico. Dopo circa 30 giorni, aveva ottenuto un’immagine sonar sfocata di un oggetto delle dimensioni e della forma di un aeroplano che riposava a circa 5.000 metri sott’acqua entro 100 miglia dall’isola di Howland. Ma il team ha individuato quell’immagine intrappolata nei dati del sommergibile solo dopo circa 90 giorni dall’inizio del viaggio. E, a quel punto, non era più possibile tornare indietro.

Gli esperti che hanno visto l’immagine hanno detto che vogliono viste più chiare dell’oggetto con dettagli come ad esempio il numero di serie che corrisponda all’aereo di Amelia Earhart.

Per ora, stiamo ancora aspettando una risposta.

“È stato uno dei grandi misteri del 20° secolo e ancora oggi nel 21° secolo”, ha detto Tony Romeo. “Siamo tutti fiduciosi che il mistero venga risolto”.

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